REGINA VIARUM

Prefazione di Enrico Vanzina

Per chi, come me, è nato a Roma, la Via Appia evoca, nella sua musicalità verbale e nella sua fisicità ambientale, un senso di totale appartenenza al passato. Un passato mai passato visto che il tempo lo ha trasformato in Storia con la S maiuscola. Ne è riprova il progetto Regina Viarum, di Eugenio Sgaravatti, artista sensibile e colto, coadiuvato da Anna Zilli, il quale confessa nella sua introduzione “La storia mi affascina come un romanzo pur non sono uno storico”. Come dire: anche lo sguardo artistico contemporaneo, rivolto alla Via Appia, deve fare i conti con la Storia. Una Storia che si regge sui pilastri di trentaquattro personaggi i quali, durante il loro esemplare percorso umano. hanno fatto la Storia. Con un meticoloso lavoro, in bilico tra arte visiva, fotografia, scultura, ma anche archeologia e narrazione storica, Sgaravatti ha realizzato una serie di tavole capaci di riportarci a spasso nel tempo, fissando in maniera multimediale il senso di un luogo privilegiato della nostra memoria collettiva. Gironzolando tra i personaggi descritti e rappresentati, ci ritroviamo insieme a Cleopatra, Annibale, Spartaco, Giulio Cesare, Simone Pietro, Messalina, Poppea, e a tanti altri grandi protagonisti dell’Antica Roma. Ma anche Alarico, Cristina di Svezia, Goethe. Così, alla Storia, si aggiunge il peso iconografico delle reminiscenze pittoriche, della letteratura, delle leggende e dell’immaginario cinematografico il quale ha dedicato vasti capitoli della sua narrazione a chi calpestò i percorsi della Via Appia. Tornano quindi alla vita, battaglie, invasioni, amori, cavalli, bighe, daghe, veleni, passioni, bellezza. Il tutto condito da cenni storici essenziali capaci di illuminare il passato con sapienza.
Mi sembra che questo “scavo artistico e storico”, realizzato da Sgaravatti e Zilli, nella memoria di una grande strada regina, fosse necessario. Ci riporta con leggerezza espressiva nel solco di una autentica tradizione “romana”. Quindi universale.

Enrico Vanzina